La nostra scuola

Il Corso di Teatro del Virgilio. Una lunga tradizione del Liceo

Il progetto teatro del Virgilio

 

Tra le attività storiche del Liceo Virgilio c’è anche il progetto di recitazione, che mira a formare dei gruppi di ragazzi che si dovranno unire per allestire uno spettacolo teatrale in tutto e per tutto, dove la storia verrà messa in secondo piano, poiché saranno proprio i ragazzi a rielaborare il testo, che sia questo teatrale o tratto da un film. La rielaborazione verrà fatta anche sulla base delle improvvisazioni che vengono allestite all’inizio dell’anno, periodo che serve anche per conoscersi e stringere amicizie, tutto questo fondamentale per lo sviluppo di un’ intesa utile per recitare e soprattutto divertirsi insieme.

Nelle interviste che vi proponiamo, dove parlano la professoressa Paola Feltrin, referente del gruppo di teatro da ormai 9 anni, e Viola Ghidelli, membro dell’Associazione Culturale Mirmica e regista da tre anni insieme a Carola Maternini, le due intervistate tratteranno della loro esperienza e di quelli che sono gli obbiettivi del laboratorio teatrale al Liceo Virgilio.

La professoressa Feltrin ci parla in generale della storia del laboratorio di teatro al Virgilio, la cui anima è sicuramente stato il professor Carrieri, mancato l’anno scorso, che è riuscito a convincere la professoressa Feltrin ad aiutarlo in questo laboratorio, lei che ne era e che ne è tutt’ora la più appassionata seguace; e proprio lei che insegna Scienze Umane al Virgilio, riconosce che questo laboratorio è “il corso di aggiornamento più importante che io faccia, sia dal punto di vista pedagogico che psicologico”, e nel corso dell’ intervista spiegherà inoltre quali sono gli aspetti formativi e culturali dentro il mondo del teatro, secondo lei importantissimi.

Viola Ghidelli ci parla di quali sono gli obbiettivi di questo laboratorio, che è innanzitutto un’esperienza da offrire ai ragazzi per conoscere il teatro e conoscere nuove persone, all’interno di un nucleo scolastico comune, con cui si dovrà imparare a comunicare, a collaborare ma soprattutto a relazionarsi; in secondo luogo, il teatro può essere visto come un luogo di evasione dalla routine, dove esprimersi al meglio attraverso l’arte e poter acquisire fiducia in se stessi e anche superare i limiti che si pensavano prima insuperabili. E perché no anche rendere autonomi i ragazzi su un piano decisionale, su come e cosa esprimere insieme agli altri, per poi uscire e comunicare all’esterno questo processo di crescita comune ma soprattutto individuale attraverso lo spettacolo finale.

Entrambe le intervistate riconoscono il nostro progetto di alternanza scuola lavoro “La voce del Virgilio” come  testimonianza importante per raccontare il laboratorio teatrale del Virgilio all’esterno, soprattutto in questo momento dove le “esperienze artistiche che vengono dal basso, che nascono da testi che sono al di fuori dei grandi circuiti di produzione dell’arte e della cultura, credo che abbiano bisogno di essere valorizzate, perché spesso sono relegate ad un ambito puramente educativo e sociale”. E il web, che racconta ad un grande pubblico questa esperienza, è sicuramente un mezzo importantissimo per far conoscere il teatro a coloro che ne sono all’esterno.

 

Riccardo, Alessandro, Filippo, Ilaria, Lolita  –  4LA

 

 

Recensione dello spettacolo “La tempesta” di William Shakespeare

 

Come ultima tappa del progetto teatro, vi presentiamo una recensione dello spettacolo “La tempesta”, adattato dal testo di William Shakespeare e rimaneggiato dai partecipanti del gruppo teatro del Liceo Virgilio. La recensione è stata realizzata grazie a Vittoria e Arianna, due studentesse che hanno assistito allo spettacolo e che ci hanno dato le loro impressioni: hanno trovato un gruppo consolidato, unito, considerato quasi una famiglia, poiché hanno visto in scena dei giovani attori sciolti e a proprio agio; in scena non aleggiava alcun tipo di imbarazzo, neanche durante le scene di canto o ballo, per non parlare delle allegre battute di alcuni personaggi, che hanno anche contribuito ad alleggerire la storia shakespeariana. Uno spettacolo che narra di una storia di smarrimenti e indecisioni, di bontà e perfidia, dove il tema della vendetta è centrale, ma che alla fine si trasformerà in perdono e allegria. La scena finale ha catapultato gli spettatori in una dimensione alternativa, con queste voci dolci e chiare in sottofondo, mentre in scena tutti i personaggi danzavano trasportati dalle parole, che ricordavano ancora i temi fondamentali dell’opera, quali lo smarrimento interiore, il turbamento e il timore. Uno spettacolo che ha trascinato in balia di emozioni contrastanti gli spettatori ma soprattutto gli attori.